Mentre Bonini sta ancora parlando – e il pubblico chiede un secondo giro di gelato – arriva in sala l’incontenibile profumo della panzanella cilentana di Maria Rina: pane “vecchio” frullato con pomodoro, aglio, basilico e olio extravergine, il tutto servito con pomodori freschi, salsa di pomodoro, quenelle di ricotta e un fiore bianco a ingentilire il tutto con il tocco femminile e raffinato della patronne del Ghiottone, coraggioso e super collaudato ristorante gourmet in terra cilentana.
L’essenza stessa del Mediterraneo, e di quel territorio cilentano dove nacque la Dieta Mediterranea: «È un piatto di recupero – spiega Maria – in Cilento usiamo molta mollica di pane per i ripieni, e quello che resta non va buttato. Ed è anche un piatto sano: tutti gli ingredienti usati sono ricchi di antiossidanti. È perfetto anche come merenda per i bambini, oggi non c’è più l’abitudine a far merenda con pane e pomodoro come una volta, ma servito così diventa più accattivante anche per loro».
«La risposta italiana a Jamie Oliver», chiosa Luciano Pignataro ricordando lo star chef inglese che è riuscito a cambiare le abitudini alimentari nelle scuole del Regno Unito. E ancora: «Questo è un grande piatto della cucina povera contadina. La pizza e la panzanella rappresentano la “cucina della fame” in città e in campagna. Perciò sono così buone».
di Luciana Squadrilli