5 Marzo 2017

Come lo mangia lo Chef

Come lo mangia lo Chef è la ricetta che Antonio Sicignano, Sous Chef di Paolo Barrale del Ristorante Marennà, Sorbo Serpico, presenta alla prima edizione del Premio “LSDM Caputo Chef Project“, la nuova iniziativa siglata LSDM e Mulino Caputo in collaborazione con Luciano Pignataro WineBlog e MySocialRecipe.

 

Ingredienti per 2 pagnotte

 

Preimpasto\pre-fermento

250 g di farina Caputo tipo semola rimacinata

50 g di farina integrale

150 g di acqua

1 g di lievito di birra

30 g di lievito disidratato Caputo

 

Idrolisi

250 g di farina Caputo tipo semola rimacinata

50 g di farina integrale

210 g di acqua fredda

 

Impasto

2,5 g di malto diastasico

10 g di strutto

18 g di sale

Come lo mangia lo Chef

Procedimento

 

Preimpasto\pre-fermento

Unire la farina al lievito disidratato in planetaria, versare l’acqua con il grammo di lievito sciolto.

Avviare la planetaria ad 1 per 2\3 minuti al massimo fino assorbimento dell’acqua.

Coprire e lasciare a temperatura tra i 18\20 °C per 16\18 ore circa.

 

Idrolisi

2 ore prima di avviare il secondo impasto, versare in recipiente l’acqua e miscelare con un tarocco in maniera approssimativa la farina. Coprire con un telo.

 

Impasto

Riunire in planetaria la biga e l’idrolisi.

Aggiungete i 2,5 g di malto diastasico, i 10 g di strutto e i 18 g di sale

Far incordare in prima velocità, (l’impasto in tutto non dovrà fare più di 20 minuti). Unire a filo l’acqua che prende 50\70 g.

Far puntare per 20 minuti a 30 °C al 70 % di umidità e fare 2 pieghe a tre intervallate da 20 minuti.

Pezzare in 2 (ma non sgasare troppo), pirlare e puntare per 10 minuti. Arrotondare nuovamente e lasciare lievitare al raddoppio e più.

Posizionare sulla pala infarinata e vaporizzare con acqua, spolverare di semi di sesamo e incidere con una lametta.

Infornare a 250 °C  con vapore per 10 minuti, poi abbassare a 200 °C per altri 20 minuti, infine  a 180 °C  in fessura.

 

Il prodotto cosi ottenuto avrà una shelf life di 5\6 giorni.

Servire con il piacere di una tavola imbandita del Regno delle 2 Sicilie.
Antonio Sicignano dedica questo pane allo chef Paolo Barrale che, sebbene abbia metabolizzato tutto della Campania e conosca perfettamente cosa si mangia nelle case campane, non è originario del nostro territorio. Una pagnotta di “rimacinato” bella “ncimminata” ( piena di semi di sesamo) insieme a olive e formaggio primo sal, dà ristoro a qualche sera di ritorno dal lavoro e lo fa sentire un po’ più a casa.

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