29 Novembre 2016

La pizza fritta di Pasquale e Gaetano Torrente conquista Parigi

Etonnante, sorprendente; fondante, che si scioglie in bocca; supér, superlativa. Sono solo alcuni dei commenti entusiasti raccolti fra i partecipanti al primo atelier gourmet  “La Grande école de la friture à l’italienne” all’assaggio della pizza fritta di Gaetano e Pasquale Torrente.

La pizza fritta di Gaetano e Pasquale Torrente

La pizza fritta di Gaetano e Pasquale Torrente

Il laboratorio, organizzato da  LSDM – Le Strade della Mozzarella e  moderato da Enzo Vizzari, direttore delle guide Espresso,  ha portato al Grand Tasting al Carrousel du Louvre,  il sapore autentico di un piatto nato a Napoli in tempo di guerra da  pochi ingredienti poveri:  farina, acqua, un po’ di lievito per un impasto  farcito di ricotta fresca, provolone, cicoli di maiale e pepe, chiuso a forma di calzone e fritto in abbondante olio. “Era una merenda popolare – ha raccontato il patron del Convento di Cetara – nata per saziare la fame, si friggeva per strada in grandi pentoloni di ferro”.

Un momento della preparazione

Un momento della preparazione

La versione contemporanea di Pasquale Torrente  prevede la generosa aggiunta di mozzarella di bufala e frittura utilizzando Frienn, olio di semi di girasole altoleico, senza olio di palma, con aggiunta di essenza di rosmarino che ne stabilizza la temperatura a 180 gradi.

Si frigge

Si frigge

 In abbinamento Enzo Vizzari, che ha appena firmato  la Guida Vini 2017 Espresso, ha proposto un Franciacorta Brut, Bellavista Grand Cuvée Teatro della Scala 2011.

Lo chef friggitore affiancato dal figlio Gaetano, in cucina ad Erbusco  alla locanda “Pane Burro e Alici”, ha servito  al pubblico parigino in sala le alici della costiera amalfitana su pane di Matera e burro francese, merenda che esalta i sapori mediterranei in un perfetto incontro di gusto Cetara-Parigi.

Pane, burro e alici

Pane, burro e alici

 

di Laura Guerra

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