Cucina silvestre e senza spreco quella della chef Antonia Klugmann, di casa a L’argine a Vencò ad una ventina di chilometri da Gorizia.
La notizia del giorno è il suo ingresso nella squadra di Master Chef Italia come quarto giudice al posto di Carlo Cracco, ed in attesa della prossima edizione (e di vedere Antonia Klugmann all’azione davanti alle telecamere) la sua cucina ha conquistato tutti gli intervenuti.
Uno spaghettone con sughetto di fegato di seppia, seppia cruda ed alloro e poi un “formaggio creativo” che la Klugmann metterebbe tra il secondo ed il dolce.
Si chiama “Caffellatte” perchè ricorda quei sapori, ed è una sfera di ricotta con ripieno di mozzarella, ricoperto da una crosta ottenuta con una salsa di orzo tostato, caffè, latte e colla di pesce.
Un bell’inno alla mozzarella al naturale che rappresenta il cuore di questo dessert, un esempio della cucina poco “violenta” della Klugmann che ricorda “molto spesso un cuoco quando tocca la materia prima la distrugge”.
Difatti tutto il suo intervento si concentra su un’idea di cucina più rispettosa e più vicina alla natura. “Non c’è un ingrediente che di per sé non sia interessante, basta capire come valorizzarlo e come usarlo al meglio”. La mozzarella di bufala? “Ottima per natura così com’è, tanto che anche nel Caffellatte ho cercato di proteggerla con la ricotta”.
di Antonella Petitti.