Coinvolgente la presenza forte di Antonello Colonna ad LSDM10, uno chef simbolo che come racconta lui stesso negli anni Ottanta è salito sul treno degli chef della nouvelle cousine sapendo di essere un infiltrato.Infatti col passare del tempo Colonna è tornato “indietro”, ovvero alle radici, facendo delle scelte che lo hanno riportato alla terra e ad elementi perfettamente riconoscibili.
“La cucina non è arte ma artigianato, amo la cucina di memoria in cui il ricordo gioca un ruolo importante”. Agli intervenuti ha presentato un tortello ripieno con alici a cui si è ispirato pensando alla piacevolezza dei crostini con burro ed alici.
Il suo racconto non mente e mette tutti di fronte ad uno chef che concettualizza i piatti prima di realizzarli e che trovano compimento dapprima nella testa e poi in bocca.
Ama il design e la moda, si lascia ispirare. “Dobbiamo fare abiti ormai che possano restare nel guardaroba almeno trent’anni, anche per la cucina è così. Le parole tradizione e territorio andrebbero riviste, soprattutto se nel pubblico ci sono stranieri. Mi piace definire la mia cucina una cucina per non vedenti, quando si assapora è necessario pescare nella memoria, anche se pian piano la stiamo perdendo”.
di Antonella Petitti.