Andrei Shmakov a 12 anni voleva fare lo chef su una nave passeggeri. Ha compiuto studi nautici, si è formato come cuoco e, a 27 anni, ha concluso il suo periodo lavorativo come chef su una nave passeggeri proprio come desiderava da ragazzino.
Oggi guida il ristorante Savva al Metropol Hotel di Mosca ed è uno dei protagonisti della cucina d’autore russa. I suoi piatti sono ispirati dalle ricette tradizionali e sono interpretate secondo i criteri moderni usando materie prime di qualità di stagione con la precisa intenzione di lasciarsi alle spalle le abitudini alimentari condizionate dal regime sovietico. Il crollo del muro ha liberato energie in tutti i campi compreso quello gastronomico e Shmakov, che si è formato al Noma di Renè Redzepi e da Chez Dominique, è fra gli interpreti principali della contemporaneità gastronomica russa. Infatti fa parte di un movimento nord europeo che guarda liberamente e con creatività al mondo assecondando l’onda New Nordic fondata su menu a base di ortaggi a radice, erbe della foresta e cereali, carne di maiale e selvaggina, merluzzi e passere. Ama Sperimentare la cucina molecolare e le cotture a bassa temperatura; nei suoi menu combina la precisione scandinava, l’allegria italiana, la delicatezza francese, l’identità russa.
di Laura Guerra